Gassificazione

La gassificazione delle biomasse legnose mira a produrre energia nel rispetto dell’ambiente a partire da materiali poveri e facilmente reperibili sul territorio. Ciò è allineato a quanto suggerito dagli obiettivi presentati dall’Unione Europea con la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili ed al sentire sempre più diffuso anche tra le persone comuni circa la necessità di basare le scelte personali come quelle generali sul concetto di sostenibilità. Rispetto ad altre tecnologie, la gassificazione presenta il vantaggio di abbinarsi con facilità a molteplici sistemi di produzione di energia elettrica e termica, come motori a combustione interna, turbine ORC, motori Stirling o caldaie. Inoltre, il gas di sintesi prodotto dal processo di gassificazione (syngas) può essere efficacemente convertito in composti complessi come ad esempio i biocombustibili di seconda generazione. L’apparente semplicità che sta alla base della gassificazione e la successiva difficoltà di creare reattori realmente efficienti hanno fatto sì che, a partire dalla seconda guerra mondiale, siano state proposte molte tipologie di gassificatori, ognuna delle quali risulta adeguata per specifiche applicazioni e taglie di potenza. Tra le varie tipologie ideate nel corso degli anni, i gassificatori del tipo “fixed bed downdraft stratified” (gassificatori stratificati a letto fisso) sono stati studiati solo parzialmente, a causa della complessità intrinseca delle reazioni che avvengono nel reattore, della molteplicità di soluzioni impiantistiche proposte, spesso estremamente differenti fra loro, ed alla grande variabilità delle condizioni operative (i.e. tipologia di biomassa, pezzatura, umidità). Tuttavia questa tipologia di gassificatori sembra oggi una delle più promettenti per vincere la sfida tecnologica per ottenere macchine efficienti, sicure ed ecologiche. Per questo Bioboost ha deciso di sviluppare i propri prodotti sulla base di questa tecnologia.