Cupole gasometriche ad elevata efficienza

L'apporto di energia per irraggiamento solare costituisce una importante vulnerabilità delle cupole gasometriche. Il surriscaldamento estivo dei digestori anaerobici è infatti esperienza comune in numerosi impianti, situati a latitudini anche molto diverse tra loro. Nei periodi caldi, l'aumento della temperatura dell'ambiente esterno (aria e volta celeste) fino a valori prossimi a quelli interni ai digestori, unito al carico termico dovuto all'irradiazione solare, può causare l'innalzamento della temperatura nei digestori fino a valori sensibilmente superiori a quelli progetto. Tale innalzamento, anche se raggiunto lentamente in virtù dell'elevata massa dei digestori e del loro contenuto, può infastidire i batteri metanigeni e ridurre notevolmente la loro efficienza, compromettendo così la resa economica dell'impianto. Un forte surriscaldamento può fare sentire i suoi effetti negativi anche per settimane dopo la sua attenuazione, cioè fino a quando i consorzi batterici non si sono completamente ripristinati. Ai rischi di surriscaldamento del digestore si possono inoltre accompagnare rischi di surriscaldamento della membrana più esterna della cupola, che potrebbe raggiungere temperature abbastanza elevate da mettere in crisi la sua resistenza meccanica.
Studi svolti da Bioboost in collaborazione con il Laboratorio per l'Efficienza Energetica dell'Università di Modena e Reggio Emilia dimostrano che l'utilizzo di membrane o finiture superficiali ad elevata riflettanza solare di tipo "cool roof" (tipicamente di colore bianco) permettono agli impianti biogas di non soffrire dei problemi sopra menzionati. Il termine "cool roof" è un termine tecnico coniato negli Stati Uniti per indicare una superficie dotata di elevata riflettanza solare e di elevata emissività termica: la combinazione di valori elevati di queste due proprietà permette alla superficie trattata di rimanere fredda sotto l'irradiazione del sole.